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Come valutare un fornitore di Siti Web? Parte 2 | Contenuto e Forma

Procediamo con un nuovo capitolo su come valutare un fornitore: Come detto in precedenza l’indizio migliore che abbiamo a disposizione è basarci su quanto ha realizzato il fornitore in passato, compreso il suo sito web. Per valutare un fornitore, che non ha un portfolio, può essere utile chiedere di avere un elenco di siti web realizzati negli ultimi 2-3 anni e iniziare ad analizzarli. Veniamo quindi a dare un indicazione di cosa guardare e cercare:

Il sito deve essere completo

Sembra una banalità ma nulla è meno professionale di un sito web con contenuti finti al suo interno soprattutto dopo che sono passati mesi dallo stato “finito” (e fatturato). Se trovate quindi testi finti “Lorem Ipsum” oppure pagine in inglese in un sito in italiano tenetevi alla larga. Un errore di distrazione può capitare ma è comunque indice di scarsa attenzione (a volte anche da parte del cliente che non verifica).

Il sito deve essere quanto più possibile corretto dal punto di vista legislativo

Anche qui un altra banalità ma vi invito più che altro non a valutare il mero contenuto della Privacy Policy (non pretendo che siate avvocati) ma guardate ad altri fattori che sono più legati a mancanza di esperienza e a scarse conoscenze di chi ha realizzato il sito. Adesso vi elencherò dei piccoli e pessimi indicatori che chiunque può notare anche in mancanza di conoscenze tecniche:

  • Mancanza della checkbox di accettazione della Privacy Policy nel form di contatto.
  • Mancanza della checkbox di accettazione nell’iscrizione al servizio di Newsletter.
  • Numero di Partita IVA mancante sul fondo del sito e che dovrebbe invece essere visibile su tutte le pagine di siti web aziendali. Se l’azienda è una SpA saranno obbligatori anche altri dati oltre alla Partita IVA.
  • Cookie Banner che non ti permette di negare il consenso o vedere i dettagli ma solo di accettare il tracciamento
  • In caso di sito e-commerce non è presente la pagina “Termini e Condizioni di Vendita”

Sono tutti piccoli elementi obbligatori per legge e la loro mancanza denota quindi possibili problemi

Il sito deve funzionare bene

Se il sito è stato realizzato da meno di due anni, anche senza una manutenzione periodica, deve essere in grado di funzionare regolarmente. Un sito web non mostra difetti per almeno 3 anni dalla sua realizzazione, successivamente possono invece verificarsi problemi dovuti alla necessità di aggiornamenti e alle nuove tecnologie che pian piano soppiantano quello che c’era prima rendendo “vecchio” quanto realizzato, è infatti raro che un sito web venga mantenuto tal quale per più di 5 anni.

Se un sito web nuovo ha problemi, bug, link non funzionanti significa che è stato realizzato male fin da subito.

Questi elementi sono fondamentali per capire la professionalità e l’esperienza di chi realizzerà il vostro sito, ma sono sempre da valutare in relazione ad un fattore principale: il rapporto qualità/prezzo, in poche parole se l’avete pagato troppo poco non potete ottenere molto qualitativamente parlando a meno ché nel prezzo basso ci sia una rinuncia di qualche tipo da parte vostra e vi siate adattati.

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